Si espande in Val di Susa un progetto che fa bene a tutti, anche all'ambiente
Martedì 25 febbraio 2025, alla presenza della Sindaca del Comune di Bardonecchia, abbiamo consegnato il contenitore in metallo in cui i cittadini potranno inserire i propri farmaci Validi non Scaduti, contribuendo così a un progetto che sta festeggiando i 10 anni di longevità nella provincia di Torino.
Per noi una data importante, perché disseminiamo l'esperienza anche ai comuni montani (nei prossimi 15 giorni seguiranno le inaugurazioni a Ceres e Pinasca) ponendo l'accento sull'utilità di questo progetto in tutti i contesti, non solo urbani: il farmaco valido è infatti una preziosa risorsa di salute che trova così una collocazione solidaristica, evitando di diventare un rifiuto (ricordiamo che i farmaci sono rifiuti urbani pericolosi), con un vantaggio per tutta la comunità in termini economici e ambientali.
La Farmacia Comunale Borgo Vecchio sarà per Bardonecchia il punto di conferimento dei farmaci (e presidi) e il Comitato di Bardonecchia della Croce Rossa Italiana provvederà al ritiro periodico delle donazioni, trattenendo ciò che è utile per le proprie attività di assistenza e restituendo alla rete di Banco Farmaceutico gli eccessi che saranno così a disposizione degli altri partner.
La dichiarazione dell'Assessore Maurizio Marrone
L'iniziativa si inserisce all'interno del progetto "Argini" finanziato dal Bando 7 della Regione Piemonte.
L'Assessore alla Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone ha voluto esprimere il proprio sostegno con la seguente dichiarazione:
“Purtroppo l’avanzo di farmaci è uno dei tanti volti della società dello spreco, ma l’impegno del volontariato dedito al riutilizzo consente di accedere alle cure a tante famiglie indigenti altrimenti lasciate senza alternativa. Per questa ragione anche nel Bilancio 2025 abbiamo voluto confermare le risorse strutturali a sostegno del Banco Farmaceutico. L’investimento a sostegno della rete logistica del Banco, che arriva ora anche nelle aree montane, è strategico perché capace di generare un beneficio esponenzialmente più elevato per la parte più fragile della nostra comunità. Il sociale deve occuparsi anche della montagna, sbaglieremmo infatti a considerarla solo attraverso il punto di vista del turismo privilegiato, queste aree vivono spesso difficoltà socio-sanitarie, a cui occorre trovare soluzioni”.
